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La simpatica politica degli interessi sul conto corrente FinecoBank

Ho già scritto un post in questo blog riguardante, indirettamente, Fineco, dove comunque chiudevo con un indiretto elogio per la banca.

Oggi invece mi lamento anche della banca, perché ritengo di esser stato preso per i fondelli assieme a tutti gli altri clienti; insomma di essere stato trattato da Fineco come un’altra banca qualunque tratterebbe un suo cliente.

Questa la cronistoria degli interessi sul deposito liquidità di Fineco:

  1. Inagurazione: condizioni vantaggiosissime, tasso pari a quello della Banca Centrale Europea, quindi oscillante sopra il 3%, senza alcun costo se non quello, stabilito per legge, del bollo statale, allora di 25 euro;
  2. Manovra legittima ma giustificata insensatamente “per avere un margine“, come se la banca rischiasse di fallire regalandoci dei soldi (casomai è il contrario), viene applicata una ritenuta sul tasso BCE pari a 0.25 punti percentuali (all’epoca, e se ricordo bene, a fronte di un BCE del 3%, l’interesse creditore era del 2.75%, sempre e comunque il migliore sul panorama italiano); inoltre, sui primi 2000 euro e passa in deposito non vengono calcolati gli interessi pieni, ma ridotti ad una percentuale irrisoria;
  3. Il conto, prima di allora completamente gratuito, inizia a costare nientemeno che 6 euro mensili (72 euro annui, mica pochi! Almeno è possibile abbatterli progressivamente fino ad annullarli eseguendo alcune operazioni nel corso dell’anno); il bollo statale aumentato da 25 a 31 euro non facilita la cosa;
  4. Fineco decide che il tasso BCE non va più bene, e che l’Euribor 1 mese “rispecchia più fedelmente l’andamento del mercato“; guardacaso l’Euribor 1 mese è sempre inferiore al BCE; in questa occasione gli interessi riprendono ad essere calcolati come tali sull’intera liquidità del conto, ma tanto i tassi sono scesi così tanto che praticamente sono uguali all’irrisorio interesse applicato sulle prime migliaia di euro;
  5. Un mese fa giunge ai correntisti una mail che avvisa di un cambio nel metodo di calcolo della trattenuta: non si sottraggono più 0.25 punti percentuali all’Euribor 1 mese, ma lo stesso viene decurtato del 25%, “tanto non vi preoccupate, non cambia nulla, adesso l’Euribor 1 mese è pari all’1%, quindi sia in un modo che nell’altro l’interesse nominale sulla vostra liquidità è sempre dello 0.75%”.

Ad un mese di distanza, come era ovvio succedesse, l’Euribor 1 mese è salito, fino a 1.5 punti percentuali, quindi ora l’interesse creditore non è più 1.25% come sarebbe stato calcolato una volta, ma 1.125%, e la differenza sarebbe ancora maggiore se l’Euribor continuasse a salire, come è auspicabile.

Con questi numeretti si potrebbero fare tanti calcoli, per esempio quanto ci guadagna in più Fineco evitando di corrispondere ai propri correntisti, oggi come oggi, lo 0.125% di interessi, e un domani chissà quanto.

Calcolando il 27% di ritenuta statale sugli interessi inoltre, 1.125% è pari, al netto, allo 0.82%; facciamo un altro calcolo: il costo del conto corrente, oggi, è di 72 euro annui di canone, più 31 di bollo, ovvero 103€ annui per possedere un conto corrente bancario su Fineco; gli interessi percepiti sulle somme depositate sul conto dovrebbero coprire almeno questi costi, altrimenti i nostri soldi, solo stando fermi in banca (banca che investendoli per conto suo ci guadagna fantastiliardi) diminuirebbero col tempo anche senza toccarli; ebbene, con un interesse netto dello 0.82%, per rifarsi di 103 euro in un anno servirebbero in deposito 103€/0.0082, cioè più di 12500€; quanti ce li hanno, al giorno d’oggi, tutti questi soldi da parte? In pratica per la stragrande maggioranza della popolazione, avere un conto bancario significa solo buttare soldi dalla finestra, ed il materasso continua ad essere l’alternativa migliore.

Per quanto mi riguarda, non appena Zopa avrà finalmente ripreso l’attività in Italia, Fineco potrà salutare le mie somme, che andranno ad aiutare gente bisognosa e frutteranno finalmente come dovrebbero.