Efficienza energetica degli alimentatori ATX e degli UPS

Questo articolo va a braccetto col precedente, in quanto le considerazioni fatte qui mi hanno spinto a riprogettare l’alimentazione del server.

Quando si compra un PC, normalmente l’alimentatore è l’ultima delle preoccupazioni: più Watt riesce ad erogare, e meglio è, siccome potrà sicuramente reggere tutto l’hardware che ci collegate. In effetti, è anche giusto che sia così, siccome i PC di solito sono accesi solo poche ore al giorno (purché utilizziate la sospensione per le pause brevi, e l’ibernazione per quelle più lunghe, evitando di tenerlo acceso inutilmente quando non ci state davanti).

Quando si parla di server però, pensati per rimanere accesi costantemente, l’efficienza energetica è di importanza fondamentale, perché, fate i vostri calcoli, un singolo watt, dopo un anno, finirà per costarvi qualcosa. Con le mie stime, e vivendo in Italia, per ogni watt di consumo di ogni apparecchiatura elettrica sempre accesa, si finisce per pagare 1.75€. Non moltissimo di per sé, ma basta moltiplicarlo per 100 ed il discorso cambia.

Inoltre, più energia si spreca, più si inquina, e più si innalza la temperatura del pianeta.

Dei 100, 150, o 200W che assorbe il vostro PC, quanti pensate che servano realmente per far funzionare il PC, e quanti altri invece vengono sprecati sotto forma di calore? Per ogni ventola che dovete tenere accesa nel case, il livello degli sprechi si innalza di una tacca.

Dando per assodato lo spreco di energia dovuto ai componenti hardware, mi concentrerò in questo articolo su quello da imputare all’alimentatore, quello scatolotto che al giorno d’oggi con molta nonchalance viene venduto in tagli tra i 500W ed i 1000W. Fate un favore a voi stessi ed acquistate un wattmetro (lidlometro o come lo chiamate) e misurate la potenza assorbita dal vostro PC, sarà sicuramente molto più bassa di quella massima erogabile dall’alimentatore; più la potenza assorbita si distanzia dalla metà della potenza nominale dell’alimentatore, e più energia state sprecando come calore, siccome l’efficienza di una PSU si disegna come una curva gaussiana che ha il suo massimo (che sia il 70% dei vecchi alimentatori, o l’86% di quelli più recenti) al 50% del massimo carico. Insomma, se i componenti di un PC assorbono 100W, l’alimentatore dovreste sceglierlo da 200W (ma al giorno d’oggi è difficile trovarne, meglio allora uno dei nuovi 500W 86+).

Per fare un semplice paragone: il mio server attuale, prima che riprogettassi il sistema di alimentazione come da post precedente, era equipaggiato con un alimentatore da 350W, l’unico che avevo disponibile all’epoca, e consumava poco più di 42W in idle. Un giorno, avendo troppo tempo libero a disposizione, mi sono messo a cercare alimentatori diversi, per cui ho avuto modo di testarlo prima con uno da 250W, misurando un assorbimento di 39W, e poi con un altro, molto vecchio e probabilmente anche molto inefficiente, da nientemeno che 120W, e il consumo nonostante tutto si è abbassato ancora a 37W. Infine, non appena mi è arrivata la PicoPSU, l’ho collegata in cascata ad un mattoncino da 12V e 3A massimi, e con quello ho misurato consumi di 29W in idle, insomma 13W di risparmio rispetto all’alimentatore ATX da 350W; si traduce in un risparmio annuo di circa 23€… giusto quanto mi è costato farmi arrivare la picoPSU dagli USA. Un pareggio dopo un anno direi che è un buon break-even.

Gli UPS sono un’altra fonte di sprechi, anche se non lo sospettereste mai: il mio modello modificato con la batteria per auto assorbiva 10W aggiuntivi solo per stare a monte del PC; pensandoci, effettua una conversione aggiuntiva, da 220V a 12V, o da 12V a 220V, quindi raddoppia l’inefficienza (nel PC poi, viene riportata di nuovo da 220V a 12V). In un anno, 10W significherebbero 17€ di spesa in bolletta, più di quanto mi è costato l’alimentatore senza ventola da 12V e 120W arrivatomi dalla Cina; avevo già la batteria da auto, quindi anche in questo caso un break-even ad un anno, sostituendo all’UPS un semplice adattatore alternata/continua da 12V.

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *